..e piano piano tutto si ferma..
..in un rallenty veloce.
le luci del palco mi riempiono gli occhi.
occhi che ora mi accorgo stanno piangendo.
tutto in ritardo.
ora me ne accorgo. sono paralizzata, posseduta non appena quella nota perfetta e pulita ha infranto il muro del silenzio finto.
sono persa nelle note inesistenti, nella perfezione di un'accordo di chitarra. nei colpi di rullante e cassa.
nel TOM che rimbombra in ogni cellula di questa mia macchina del corpo.
ed eccolo.. eccola..
quella pressione devastante alla bocca dello stomaco, contrazione involontaria in cui i muscoli cercano di espellere energia..
sale l'emozione..
..sale e mi riempie..
..ti prego non ora, non più, non cambiare accordo, non battere sulla cassa, ferma le tue dita, non più, non ancora..
sono una punta carica all'inverosimile che sta per far scattare la sua folgore sul primo conduttore. - in una stanza isolata.-
ancora
un'invasione di tutto mi penetra.
e io
NE VOGLIO ANCORA.
a quel punto.
fondo-
implodo.
e non c'è che una mano sulla gelida transenna che per qualche motivo incomprensibile riesce a sorreggere il peso di questo corpo idiota. spugna che assorbe l'inassorbibile e non ne ha mai abbastanza.
vattene imbecille.
qui no. qui non puoi. pensa ad altro. chiudi la mente. non ascoltare.
..e me ne vado.. veloce nella dilatazione del mio tempo. cercando di non pensare al paradosso che mi possiede. asciugando stupide stupide lacrime, che non sapevo fossero scese come lumache di luce nel mio sorriso tirato.
merda.
..questo piccolo piccolo corpo che non regge.
..piccola piccola mente in tilt.
-e comincio ad avere paura. è sempre peggio.
..e non voglio morire per troppa vita.