giovedì 21 ottobre 2004

Come vorrei scrivere..


..Come vorrei riuscire a riversare l'enorme peso che sento dentro su un foglio. Pourtroppo non è così facile liberarsene. Non basta scrivere. Non basta più.



..Mi assale l'incomunicabilità di queste emozioni distruttive. Vorrei solo esprimere ciò che sento, ma le parole non funzionano, e anche se miglior vincolo di comunicazione rovinano tutto. Tutto ciò che è espressione mi si rivolta contro, nell'indescrivibile angoscia di non dire abbastanza, di dire troppo.


Allora ti blocchi, a fissare un punto oscuro. In attesa che il discorso venga dirottato, che il cervello smetta di pensare, che il battito cardiaco non si faccia notare.


Decidi di perdere tutto, silenzio e parola, scritta e visuale, in favore della sofferenza che si riflette su di te mentre ti guardi riflessa nella tua gabbia di vetro.


..E per un'attimo però stai meglio. Almeno hai deciso.


Almeno ora sei libero di pensare al piccolo dolore che senti invece di farti saltare le coronarie nelle emozioni che non puoi esprimere.


Nessuno riuscirà a capire, ma non cambia nulla.



..Per tutto il giorno oggi ho sentito la Luna.


Il vecchio Morricone ha suonato ogni singola corda del mio corpo perso in un vento che non c'era.


..Una lampada. Una luce tagliata. Un faro da quinte. Mi ha donato istanti lunghissimi di meraviglia; quando mi sono girata il pavimento era semplicemente un palco. Niente di banale, ma io lo vedevo.


Mentre tutto questo mi lacerava dall'interno il mondo girava indifferente, e io giravo indifferente per il mondo, conscia ormai della bolla in cui ero chiusa.


Dolce violenza che mi assale.


Inesprimibile piacere fisico.


Inesprimibile dolore possessivo.


Tutto questo. Arte.

Nessun commento:

Posta un commento