Ed un coro di urla, di voci, di fiati nella testa.
Appannano con il loro respiro le finestre dei miei occhi,
lasciando tutto ciò che c'è di lucido nell'estasi all'interno della mente.
Io vedo, lo giuro. Lo vedo con l'occhio della mente.
E' strano... Non seguirlo...
Invece in quel vortice di dubbio mi lascio prendere e triturare il cuore.
Nell'unica cosa che mi rende salva. Consapevole davanti alla vita,
davanti alla vita quando la si vive in un corpo.
Consapevole davanti alla vita vissuta in un piccolo corpo.
E non vorrei evadere, non come Maria la suicida.
Non come la mia Maria Violentata
Vorrei solo diventare così grande da non perdere metri di intestino nello srotolarsi antiorario delle mie membra.
So solo parlare di questo, perchè è solo questo che mi ha generata, e non creata.
So pensare solo a questo, perchè mi faccio a brandelli sempre più piccoli per non lasciare tracce di me, ed è con questo che il vento mi tesse con un filo di seta, riportandomi a casa.
So convincermi solo di questo, perchè il resto mi fa paura, così innoquo mentre mi lascio cadere.
E questo è quello che mi salverà, non la mia misericordia.
Non il mio amore.
Non l'Omertà.
Questo mi salverà quando esisterò senza di me.
Comincia il conto alla rovescia sull'Ego Counter.
internamente guardare nella normale pazzia di tutti i giorni. di tutti i nostri giorni pieni di figure della mente.
RispondiElimina