There's nothing here but what here's mine.
Pendolando tra i miei impegni, tra amici troppo vecchi e forse troppo interessati per essere definiti amici,
pendolando osservo la condensa di questo finestrino e gioisco di essere come il riflesso di mondo che vedo al di fuori: velato e non definito.
Ricordo che mi dicevano: < non riesco a capire chi sei, e come vivi >
Posso avere la vaga soddisfazione di sapere che è vero quasi per tutti?
...perché nelle mie dettagliate confidenze non ometto mai l'omissione, e chissà se questo fa da scudo per me o da arma per gli altri.
Di sicuro riesco ancora a donare sorrisi a piene labbra, ma a volte vorrei alzare questo tulle bianco e aprirmi verso coloro ai quali ho assicurato la mia devozione.
Si contano sulle dita di una mano mutilata, e sono la mia ragione di vita. Loro. Io e "loro".
A "loro" vorrei dire < mi dispiace >.
Vorrei promettere tante verità, ma senza stimoli adatti e con gli armadi che traboccano di ossa vecchie e nuove, non so come fare.
Così gesta di grande importanza e rilievo vengono distratte dal loro naturale corso, e perdono il nome di azione.
A loro, a voi che mi volevate, scusa.
magari non serve che ti apri.
RispondiEliminadopotutto il tulle è quasi trasparente, e loro hanno buoni occhi.
gabriel, che ogni tanto legge.
ma soprattutto... due anni dopo:) come hai fatto a beccare quel post?
RispondiEliminaIn commenti alati vorrei volare per scrivere cio che non si puo' ancora pensare...un bacio trjckster
RispondiEliminapure io non vorrei permettermi d'infilarmi, ma mi infilo lo stesso.
RispondiEliminapessoa diceva che essere stanca, ma non perchè ci si stanchi di essere, ma perchè è difficile e richiede costanza totale.
ecco... ora non mi firmo nemmeno...
oddio che angoscia gli anonimi...
RispondiEliminate l'ho detto più volte: non pretendo di riuscire a capire come tu sia.
RispondiEliminama adoro quel fraintendimento, allora.