mercoledì 28 dicembre 2005

Sbalordita osservavo l'unicità del coltello di giada, col quale mi carezzavo via la pelle.
Il bagliore prezioso. Il freddo tatto su di esso, mentre il sangue lo lava e resta pulito.

Prendevo un respiro, succhiavo una lacrima.

Piangi ancora piccola Maria di stoffa. Bagnati e piangi. Sentiti inutile.
Sentiti costretta.
Sentiti vincolata.

Il vento ti creerebbe un muro di suoni menzogneri, se solo tu volessi.

Sapevo di essere libera di andare.
So sempre di essere libera di andare.

E guardavo la lama affilata, che guardava altrove.
E lenta tagliava.

E mentre piano scorre la linfa rossa, tu Maria filosofeggi assente.

Il libero arbitrio non ti fa felice. Non ti fa libera. Non ti fa giudice.

Così pensavo, allacciandomi le scarpe.
Così mi dicevo, pronta di nuovo.
"Se so correre, devo correre. Se nessuno lo dice, lo dico da sola."

E mentre mi avvicinavo al tritacarne, il sentiero circolare consigliava la stretta gabbia.
La mano riprendeva il coltello unico, la giada ricominciava a tagliare.








1000 anni dopo vendetti la lama al prezzo della libertà.


giovedì 17 novembre 2005

Con ogni clima
In ogni stagione,
Vi ho scoperti ed irradiati di luce riflessa.

Ho morso l'aria con in miei denti cavi,
Ed ho estratto sostanza
Che vi ha rigenerati.

Non ho soppesato anime
Non ho barcollato su di voi
Poichè il mio peso era già carico di passato,
E di bottiglie bevute.

Non ho rubato il vostro lavoro
Non ho pagato i vostri usurai
Non ho prestato conio e moneta di scambio
            per lavare la vostra moralità.

Non ho preso  a casaccio
Non ho staccato dita e sinapsi
Non sono discount, non sono filatelica.

Ma ho scavato nelle vostre lettiere
E nei vostri comò di gioielli
Ho fotocopiato e archiviato
Senza rubare, a volte strappando.

E ora che mi guardo
Tremante di mattina
Le mie mani rovinate mi rovistano i ricordi che non sono miei.

Vi ho condotto all'elettricità,
Nell'ossigeno e nel carbonio
            di cui siete fatti.

Ho lasciato che tagliaste,
            col filo di un bisturi,
I segmenti che più vi piacevano.

Se il mio sangue si è sparso
L'ho voluto e basta.

Se qualcuno in fine, si chiederà il Perchè,
Mi vedrà osservare il cielo.

E se questo è il mio Delirio,
Fatevi il vostro, e provate a battermi.



sabato 12 novembre 2005

Cosa succederebbe se il soffitto crollasse.
    D'un tratto, ma languido
        Come se Lentamente
da MaestrodellePagine
        Si sciogliesse.

E quella Libertà luminosa della sua fiaccola astrale
    decade lenta, lucida, liquefacendosi.

Il mio sogno ad occhi aperti che continuo a visionare.
Sono stanze dettagliate, di colore azzurre, di odore giallo,
                di colore muffa e di odore caldo

che si squagliano.
    che si squagliano, io in mezzo,
    si squagliano senza tangermi, e avanzano in fast forward negli anni.

La decadenza dell'affresco di luce mi sconvolge da sotto i riflettori.



Ma io osservo il tempo e lo spazio,

    vivendolo altrove.







venerdì 21 ottobre 2005

La presunzione,
              questo velo blu ammorbante di fine stagione.

Janis mi accarezza, e così tizzoni di ego sfavillano nel buio cercando dove bruciare.
Cullati da voci in sordina mentre angeli cantano: "Alleluya!"

Solo parole riutilizzate.
Concetti intriganti violentati dall'istinto.

E mi dispiace, in coda nei tuoi occhi ti aspetto nella sala d'attesa dei pensieri. Mi sfoglio pure vecchie riviste di cose, appunto, ri-viste.

Un suono di vetro sul coccio, e un rotolo di metallo che ruota, e gira come il vortice dell'attenzione.
Ma io sono scesa.
Io sono sacra.
  Io sono conquista.
Io sono Trofeo.

Io sono.    -    Dea della mia stessa Lascività.
    Molle ingranaggio della lussuria.
       Morbida lacca delle onde di seta grezza.
Incoscente tesoro affondato nel tuo orgoglio.
              IO
..Oh come sono magnifica latta! Oh!..


Io sono. Tu sei. Ma non per me.

Un giro di giostra dura 5 minuti. Ti addentri negli ingranaggi e ne esci con la giacca strappata.


Non toccare il trono della monarchia.
Non toccare il triangolo dell'occhio.

Biforcazione.
Ne sei fuori.
Passeggia via con la tua convinzione di idea geniale.


Oh, beh.
Gli sfigati sono il sale della vita.




sabato 15 ottobre 2005

Taken the long way
Dark realms I went through
I arrived
My vision's so c l e a r
In anger and pain
I left deep wounds behind
But I arrived
Truth might be changed by victory

Beyond the void but deep within me
A swamp of filth exists
A lake it was of crystal beauty
But Arda's spring went by

I've heard the warning
WELL CURSE MY NAME
I'LL KEEP ON LAUGHING
No regret
No regret

Don't fear the eyes of the dark lord
Morgoth I cried
All hope is gone but I swear revenge
Hear my oath

I will take part in your damned fate


I will always remember their cries
Like a shadow which covers the light
I will always remember the time
But it's past
I cannot turn back the time
I don't look back
There's still smoke near the shore

But I arrived
Revenge be mine

I   w i l l   t a k e  p a r t   i n   y o u r   d a m n e d   f a t e
Morgoth I cried
It's my oath
So don't fear the eyes
Of the dark lord

..Soon you will be free
Set your spirit free..

"Suddenly I realized
The prophecies
I've never believed in
My deeds were  w r o n g
I've stained the land
And slain my kin
Burning Soul
There's no release from my sins
It hurts
THE CURSE OF FEANOR RUNS LONG

                 Time and only time will tell us
      TELL!  Was I Right or Wrong?
                                                     ..When anger breaks through

I'll leave mercy behind"

I  w i l l   t a k e   p a r t   i n   y o u r   d a m n e d   f a t e

Morgoth I cried
It's my oath
So don't fear the eyes
Of the dark lord

 I will always remember their cries
               Like a shadow they'll cover my life
                                                                             But I'll also remember Mine
                                                             
                                                   After all I'm still Alive..


La maledizione che idiota mi lanciai da sola, ora mi lega ad un destino di ricordo.
E tutto si riassume nella semplicità da far esplodere il cervello.

E sono ancora Chiusa tra un riff e l'altro. Da qualche parte, intrappolata nell'incanto fastidioso di quel triangolo imperfetto.

Ho dovuto srotolare intonaco  di muro e spiatterlarlo umido sul foglio. Alla fine ci faccio quello che mi pare.



venerdì 14 ottobre 2005

Tutti questi cazzo di Egocentrici falliti e complessati che mi centrifugano attorno come bucato sporco.
Tutti questi cazzo di lunatici parlatori in amore che cinguettano stronzate.
Tutta questa cazzo di gente superiore che Si! Si mette a confronto!
Questi Mangiatempo.
Questi Vociatori dipendenti dai loro polmoni
Questi Maltrattatori di corde vocali.
Questo Silenzio Martoriato.
Questi Petulanti Piccoli Poeti su divanetti da psicologo.
Questi impastati sognatori che non spiccano il volo.
Questi indecenti produttori di suoni a loop.
Questi Capitalisti del Verbo.
Questi Stupratori del Significato.
Questi Aristocratici di se stessi.
Questi gommoni alla deriva tra isole vicine gonfiati dal loro fiato.
Questi postulanti di attenzione.
Questi logorroici innamorati.
Questi affamatri di diffusione dell'Io.
Questi esseri Geniali che si raccontano salendo sul palco.



Questi Rompiballe.

               Capitelo.
                   Non mi interessano.



Ora so come si sente Dio mentre guarda l'e-mail.


lunedì 10 ottobre 2005

Questa continua a non essere Pubblicità
No. Dico davvero eh.

Ok. Era una cazzata.


AH. Già che ci sono.
Anche questa non è PUBBLICITA'

giovedì 29 settembre 2005

Se solo questa Eco non ci fosse.
Questa luce Gialla nebbiosa e fredda.

Ogni sera lo stesso Sporco lavoro. Questo.

Fiati di mucche effettive di stalla.
Tavoli rivestiti di formica disertrice.
Muri che del bianco conservano solo cartoline da posti lontani.

Sul soffitto un'infiltrazione verdastra si fa strada. si allarga. marcescente. e cola. coprendo la voce. le mucche. la eco. la stalla.
Sgocciola. Il futuro sgocciola. Pisciosa sgocciola.
E il futuro drogato dai narcotici suoni che mi appare vede corpi appesi e sospesi in involti di fili, e aule e stanze e stalle riempite di melma viscosa.
Visioni putride di acquitrinio dirompente.

Succede. In queste luci allungate dalla morfina.
Succede. In questa retina finta.
Succede. In questo tempo pesante.



-Shit Happens.






mercoledì 28 settembre 2005

Umidiccio notturno vorrebbe essere blu.  Se osservo fuori da quella finestra Dovrebbe essere blu.

Nella mia realtà HC mi illumino di gelatina rossa.
Sono una linea di basso.
Sono un'occhio magenta che osserva numeri cremisi.
Son pupille squagliate dai colori primari.
Sono coni e bastoncelli che inseguono la geometria.
Sono Fiction a luci rosse.
Sono Pulp servile sotto le mie unghie Cromate.
Sono il sangue coagulato di un libro.
Sono il Fu. Fui il Sono Mattia Pascal in una Vortigine Porpora.

Sono felicemente insonne su un letto blu.

Tiè.

lunedì 26 settembre 2005

E' questo oscillare di calo di tensione..
Alta frequenza e bassa frequenza.
Un dialogo torbido con la macchina..
La friggitoria senza colesterolo delle casse.
Il moto incessante della ventola e il suo soffrire calore. offrire calore. offrire calo. offrire rialzo. offrire rumore.
Il ticchettio sommesso per paura di nuocere alla notte..

Forse avrei anche sonno..
Ma la mente ne rigetta il progetto, non ancora soddisfatta.
no. non ancora.

Appoggio il viso alle mani. appoggio le palpebre agli occhi.
Il dolore è lussurioso nei muscoli.
Ammaliante nelle ossa..
ma no. non ancora.

Perchè non cala mai, davvero, il buio.
Perchè come una falena impazzita, al morire del sole, sbatto contro ogni forma di luce.
E mi acceco in un'esplosione di pixel.
E quel che mi servirebbe, sarebbe forse solo un'arco di specchio.
Uno spicchio di immagine per calmare quest'ingranaggio malato.
Ma sono chiusa nelle fessure gialle di fari di una serranda.
Circondata da rivoli di spire di fiumi secchi di fluido di movimento di ricciolo di fumo.
Tra le carte che mi augurano il cancro.

Anche stanotte la stessa danza.
Anche stanotte lo stesso odore dolciastro. Lo stesso sapore amaro. La stessa gola che brucia. Le stesse mani fredde. Lo stesso ridicolo valore della pressione.
La stessa strana, strana, strana solitudine affannata.

Rivoglio:
Silenzio in Sala. Buio in Scena.

Ma no. non ancora.


No, cazzo. Non ancora.



..e rivedo un cartello sul JukeBox dei sogni:
"Guasto."

sabato 24 settembre 2005

Ore 14.20 - rielaboro la mia teoria.

1. La matematica è il linguaggio della natura.
2. Ogni cosa attorno a noi può essere rappresentata e spiegata attraverso i numeri.
3. Ottenendo numeri semplici dalla scomposizione di ogni sistema complesso è possibile fare emergere dei modelli. Perciò ovunque in natura esistono dei modelli.

Ore 14.25 - Premo Invio.




..chiunque non avesse capito, rimanga pure a giocare col suo creazionismo.
(π) Pi Greco.  Il Teorema del Delirio.




                                                                         

giovedì 22 settembre 2005

..mi riciclo perchè sono biodegradabile.

..e il settimo giorno Dio prese il Sole..



Qui ci costringono a scrivere.
Ci costringono a pensare.

Mi costringono a non sprecare parole
e occasioni.

A intraprendere crociate linguistiche per salvare il mondo.

Tutto nella scomodità dell'attesa.
Il paradosso dell'epoca moderna.
Il carrozzone del ritardo.
L'antagonista blu della sedentarietà.
La tua condizione di non-patentato che ti sbatte con forza in faccia,
ma lento. lento. lento.

Satelliti di carne mi ruotano intorno
nella danza programmata dell'intelligenza atificiale
dei loro cervelli organici.

Vecchi cyborg in via verso l'obsoleto.

..E allora tremano le riflessioni sul foglio.
E mi dovrò commutare, per aspirare alla conoscenza.
                                        .senza metro della saggezza.

Mi reinventerò macchina accumolatrice di Carisma per fare di me stessa un'emblema solido della bellezza.

Per favorire il flusso dell'attenzione verso il mio spaccio di Aiuto Per Il Prossimo,
maschera di un più sincero    Diffusione Di Ideale.
                                  Insinuamento Di Esperienza.
                                    Volantinaggio Di Stile.

La mia marcia elettorale verso gli altrui organi vitali riprende il suo corso, più sofisticata, nella nuova fiammante versione 8.2.


Il counter sale.
Fino alle stelle.
Tangente alla Luna.




"..e ora diremo un sacco di cazzate,
ma lo faremo come piace a noi,
piano piano, sussurrandole.."


mercoledì 21 settembre 2005

Nel tema "ripescaggio", dopo Mussolini e Castro:
L'incredibile Night Club, ovvero, Studi di un biologo.

Luci da Discoteca
Lucida Discoteca Opaca.
Mi fanno perdere la percezione della scrittura.

In epilessia salente osserva l'atmosfera nulla.

hanno bloccato anche la mia ascensione alle stelle, gli stronzi.

E un piercing illuminato ora si ora no ora si ora no
si prostituisce in favore dell'interpretazione:
-AssHole-

La caccia si apre, purtroppo mi nutro di carne, non di vermi.

Quindi. Proviamo ad approfondire questa Parodia di Pubbliche Relazioni.
Solo per gratificare una mente stanca di innocente compagnia.

Il fiume di massa si riversa e viene riassorbito dai contorni protettivi dei senzanome,
lascia al centro di questo cerchio di apparenza/appartenenza
la loro immagine:

La piattaforma vuota.

Le sinapsi scattano la foto. Il mistero paranormale di fine stagione. Lo Strano Caso Della Gente Impalpabile.
Sulle copertune del cult estivo tutti queste piccolezze di entità invisibili che sulla pagina rilasciano solo l'unto delle loro creme autoabbronzanti.

Annuso l'aria.
Non li sento.
Ma lo studio è studio,
e torno a caccia.

sabato 20 agosto 2005

Come rimani, regina di scacchi, ora che lo sai?
Ora che sei giunta dai neri e dai bianchi fin dove volevi?
..Perchè senti di aver perso, se l'altro abbandona?

Qualcosa che supponevo rientrasse nel mio essere stratega è stato deliberatamente ignorato.
Ammetti che hai barato.

Ma il tempo è passato.
Neanche laconico l'orologio ha girato le sue lancette in favore dell'acume altrui.
Ti ritrovi a giocare da sola una partita vinta sempre al medesimo modo.

E cosa conta ora? Chi ti ammirerà ora che sei sola?

Sospira pure, nella tua indifferenza ben temprata.


La prossima volta.. Ancora la prossima volta.
Intanto i pezzi si consumano.

Se questo è l'unico metodo che conosci per imparare..


Già mi vedo, proiettata in un futuro recente, in tutto e per tutto simile al passato prossimo, a riprendere [rivincere] la stessa scommessa per il misero guadagno di un Martini'n'Rocks.

Poi sarà così ancora. Per l'ennesima volta.

Sospiro, sì, ingoiando il pensiero..
Sospiro nella debolezza altrui, così fastidiosamente trasparente e razionale.
Ma poi, che vale?

Sospiro.. sospiro..
Sospiro e sospiro ogni volta un differente sospiro.
Poi ricordo e mi consolo:

 L'importante è respirare.



domenica 31 luglio 2005

Unopuntoquattro.
Mi sono legata a posti e luoghi ed epoche, ma il mio era solo approfittare di essere inciampata, per lasciare tracce maggiori.


Duepuntodue.
A volte potrei trovarmi persa nel mio stesso sguardo. Se gli occhi specchiano l'anima, quel vetro crea paradossi morali nei quali il tempo non ha metodo, e la ragione non ha tempo.



Trepuntouno.
Talvolta il modo migliore per curare le malattie è ignorarle.



Quattropuntotre.
L'uomo, angelo nell'agire e Dio nel riflettere, ha fatto suoi tutti i misteri. Il calcolo esatto della curva incostante è l'ultima prova della Matematica Perfetta, della Scienza Laica Esatta, dell'esistenza del Divino.

Cinquepuntozero.
Poichè io brillo di luce riflessa, indago. Il vostro primo senso si inganna. Non esisterei nell'oscurità.




..questa mente cura le malattie che la frase italiana propaga.
se sapete leggere.



domenica 17 luglio 2005

                        Suppongo..

beh.. suppongo ci sia qualcosa da dire..
        Vago-
verbo e sostantivo..

annuso qua e là..
altezzosa..
fluttuo..

si, me lo avevano detto.. o me lo ero detto da sola--
essere Essere, non è così facile..

o non è così difficile, a seconda di quanto sceneggiature da telenovela ti possano influenzare..

e quindi.. inarco le sopracciglia..
inarco la schiena..
annoiata da tutto questo.

gioco in casa, e sono in retrocessione..

ci doveva pur essere un motivo per cui..
certo..

effettivamente.

Effettivamente, un caffè è più soddisfacente..
Effettivamente, tanto vale darsi alla masturbazione.
Effettivamente, il vostro smielare mi rende caustica.

è tutto allenamento
grazie coach,
lo so che sono brava.

_Vi regalo un sogno,
al modico prezzo di una carezza di Ego.



.:EGO GAME:.
Hai totalizzato:
2400 punti




..mi scrocchio le dita, stiro il collo..
"e non mi ero neppure allenata"..




..sbattimi al suono di cassa dei Rammstein.

sabato 9 luglio 2005

..E le parole scorrono nuovamente fluide.

Io, piccola bohemièn da tappezzeria blu, mi arricciolo in questo torpore caldo, grigio..

Sono felice, tranquilla.
                                        Come le scarpette di Minnie.

Ho gli occhi leggeri
                             ascendono alle nuvole incorniciate nel legno bianco.

Le fusa dei motori, in strada, coccolano il mio umore di lana.
 il verde del riposo si è sfatto nei colori intorno a me,
e ora giace placido, sornione, su questa poltrona..
devo fare tante cose ancora,
                                       ma scivolando,
come un cocktail in una cannuccia sorseggiato al tramonto,
                                    non ne avverto il peso.

e tutto fluttua,
fluisco attraverso il liquido vivere
di questa realtà.


sabato 23 aprile 2005

Intrappolata in un tratto blu
                        che trascende il nervosismo.
Nel suono di voci inadatte
                         che trascendono il fastidio,


Resto a malapena imbragata
sospesa agli sgoccioli
delle performances altrui.


è tutto delirio al mio occhio critico.


E' sottile incompetenza diffusa.


Insopportabile.

L'interruzione costante
di punzecchiatori sociali,
candidi come il totale vuoto che alberga
nella mia mente.

Un vuoto quasi rassegnato
che si scioglie
ad
  ogni
     ruggito
        del
           diaframma..


                 Molte cose perdono valore.

Mi rimane un buco nello stomaco,
poichè ho fame
ma non voglio mangiare.



Voglio essere una foglia verde di sole.


Sono un nulla vestito di trine.





Sarò pianta e carta di ornamento, per la festa di qualcun'altro
in casa mia.




Sarò colei che scalza scenderà, perchè le scarpe, tempo fa, le ho inchiodate là sopra.









Sono quella che dietro un telo nero, dietro i riflettori, sagoma di nessuno,
mormorerà:


"Mi Importava"







venerdì 15 aprile 2005

 Se davvero, allora, quegl' occhi..
Se davvero - i tuoi occhi - sono stati quelli ad assorbire le mie parole di silenzio,
se davvero  sono stati proprio loro a leggere,
- e sono state le tue dita a battere 6 caratteri di confusione.

Se,
e allora.

Mi capita ancora
di avere qualcosa, nella mente, mentre un suono sfonda le fibre muscolari del mio ventre..
Capita ancora, a volte, prima del buio, di pensare.

"A lei sarebbero piaciute.."

Se,
Allora ecco.

Una specie di eredità, per poter non pensarci, per dire.. io ho fatto il possibile.
Questo è quello che vorrei che, ancora una volta, vibrasse nel tuo ossigeno vitale.
Forse è l'unica cosa che ti devo, prima di chiudere ancora una volta questa pagina marcescente nello schifo che provo.
Prima di annaspare per far ancora combaciare l'idea al reale.

Fino al prossimo autolesionismo
che ti ha sempre accompagnata.



. NOFX . The Decline .
Dont drink . Drink your Wine . Watch the Fire burn . His problem's not mine .

          Stay                          Home                        Be                                     Safe!


. Lou Reed . Perfect Day .
You make me forget myself . I thought I was someone else .

CHOOSE LIFE!


. The Mars Volta . Cygnus.... Vismund Cygnus
De rabia Naci .  Now this train don't lie .


. Afterhours . Quello che non c'è .
Rivuoi la scelta . Rivuoi il controllo .

..Rivoglio le mie ali nere.. il mio mantello..


. Lamb .  Angelica .

. Fabrizio de Andrè . Il suonatore Jones .
In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità . A me ricordava ...


. The Pixies .  Where is my mind .
..Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca,
 non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli,
 non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!..


. The Pixies . Monkey Gone to Heaven .
. If man is 5 . If man is 5 .  If man is 5 . Than the Devil is 6 .


. Metallica . Outlaw Torn .
. And if I close my Mind in fear . Please Pry it open .






e ciò che mai sei riuscita a capire



. Franco Battiato . La Cura .





E per quanto inutile, e assurdo, in questo giardino marcio
Ho fatto quello che dovevo.






giovedì 24 marzo 2005

 Hai fatto qualcosa che sconcia la grazie e il pudore della modestia..
   Chiama Ipocrita la Virtù.

Quale atto che solo nel prologo rugge e tuona così forte?

Guarda questo ritratto, e guarda questo,
Presentazione dipinta di due colleghi.
Non hai occhi?
Come hai potuto lasciare questo pascolo di montagna per
Nutrirti in questa palude? Ah! Non hai occhi?
Non puoi chiamarla professionalità!
Il tuo cervello dovrebbe ubbedire al giudizio; e quale giudizio
Passerebbe da Questo
A Questo?
Certo, i sensi li hai, se no non potrsti avere il movimento.
Ma certo questi sensi sono paralizzati. Perchè la pazzia stessa
Non sbaglierebbe, ne i sensi mai furono tanto asserviti al delirio
Da non riservare qualche capacità di scelta per scoprire questa differenza.
Quale demonio ti ha a tal punto ingannato giocando a mosca cieca?
Occhi senza tatto, tatto senza vista,
Orecchie senza mani e occhi, odorato
Senza niente, nemmeno una sola
Parte malata di un solo senso
Avrebbe potuto ingannarsi tanto
Da non distinguere Questo
da Questo.

Oh,  vergogna! Dov'è il tuo rossore?







Sono satellite incazzato di un mondo di incompetenti.





Esseri pronti è tutto, vero,
Ma questo
Rimane
Un gioco che mi fa impazzire.




E tutto quello che ricordo

Rimane un motto nero su giallo:
Revenge is a dish best served cold.









sabato 12 marzo 2005

 Il rumore della ventola di questo computer.. Nella penombra imprigionata delle 5 del pomeriggio.. sembra dirmi..
Pensa.

Sembra il rumore di meccanismi arrugginiti di un cervello assuefatto.
Semplicemente tendo troppo alla droga.
Semplicemente tengo troppo alla droga.

E quella che mi è stata sottratta, nel passato.. quella per la quale mi hanno compresso petto e braccia, per farla uscire dal respiro e dal sangue, quella. ..quella alla fine è rimasta lì..

Non ho difese contro la mia voglia di Più e Ancora, il mio strafare, la mia lotta per avere, per riempirmi, per andare in overdose -un'orgasmo quello, che non arriva mai- per dire
ecco
si
basta
ora sono a posto.

questo è radicato in me.

E ora, tutta quella sostanza di passato la sento acquisire vita propria nella mia gola.. come se ne animasse i tessuti mi strozza.. mi spreme lacrime e convulsioni e muscoli doloranti e mi fischia nelle orecchie canzoni che non ricordavo e mi vede morire, annullarmi in un desiderio.

..E' un fiume di flashbacks
 che conduce
 a quel finestrino
 di treno notturno,
 che vide la luce della tua finestra..

Se solo tu potessi dire lo stesso.

e mi sento, regina opulenta, di non avere niente,
se non la tua mancanza che mi lacera lo stomaco.

Le tue mani di ramo e i tuoi occhi di foglia.

L'essere più prezioso. Il trascendere dell'amore e del bisogno.
















Vorrei sempre più spesso vederti morire.










She's all I need, She's all I dream, She's all I'm always wanting..

She's all I need, She's all I dream, She's All.
I'm always wanting You..

martedì 22 febbraio 2005

 Questo è un silenzio fastidioso.
Non è la mia Omertà.
è un silenzio vuoto.                                 Di silenzio.

E' un silenzio di svalutazione dello scrittore.
Di sopravvalutazione della parola battuta.
Della battuta andata a segno.

Come una partita di tennis
In cui si fermi il gioco per
Evidente Supremazia Dell'Avversario.

Questo serpente di parole subdole
striscia solo in funzione del mio alto punteggio.

un serpente vestito dal dovere di non spogliarsi.
di non lasciar intravedere la sua struttura ossea nulla.

"Cosa leggete mio signore?"
"parole.. parole.. parole.."


                             esatto.
non ho niente da aggiungere signori della giuria.
Guardate quanto è già stato detto.

è una confessione inutile
mascherata da discorso di senso compiuto
che ti osserva con gli occhi di chi un senso però lo ha.

pazienza.
farò meglio la prossima volta.
mi sono guadagnata la mia ora di aria nell'aula di questo tribunale scritto.

ora rifletto dietro le sbarre.
sbarre orizzontali fatte di parole.
Righe e righe fatte sbarre.

Righe e righe di parole tessute e sfatte.








Solo che questa Penelope
non aspetta Nessuno.












venerdì 11 febbraio 2005

 Instabile
Ho delle scarpe nuove.

Sono per scappare?

Con quali gambe scusa?
Hai solo le mani.
Sei il doppio del Soldato Jhonny. Ringrazia.


Si. Si, grazie di tutto gentile pubblico.

Grazie di essere stato pubblico.
Non mi avete privata dell'unica ipotesi che rende la vita vivibile.
Per me attrice,
un Pubblico.


Ma scusate. Non ci riesco più.

il tè caldo mi è stato somministrato troppe volte aggratis
e ha gelato questi pensieri
ombrosi di luna nuova.

merda merda.

il pulp viene sciolto lentamente.
si è liquefatto dietro di me..

ed io senza gambe.
lo giuro.
si.

striscio verso di Esso.

poi a calci sul palco.
Animale da.
per il suo.
Pubblico.

Tornata.

Nel verde Del mio Punteggio EGO.
Nel Bordeaux del mio sangue PULP.


ora, mi scusi, lei, in seconda fila, potrebbe venire un sulla scena? Si si, lei signore, prego, venga!
Bene, abbiamo un assistente! Vede, sul tavolino, prenda i chiodi e il martello.
Li mostri al pubblico, bene, così, grazie. E ora si avvicini.
Ai miei piedi.
E inchiodi.
avanti!
inchiodi sul palco i miei piedi invisibili.

che, signore e signori, da tutto fuggirò con le mie nuove scarpe, ma non mi permetterò di farlo da qui.







Sipario.













lunedì 7 febbraio 2005

 Due ore.
Rigirati quanto vuoi. Sei sveglia.
Dovresti essere felice. Hai invertito il fuso orario proprio come volevi.
E ora che senso ha fissare con sguardo ebete la finestra?
Che c'è? E' la prima volta che vedi il sole che filtra?
Che palle.

La verità, tesoro, è che ti stai sbombando il cervello.
Stai permettendo a quell'essere occhiverdi di prendere il mio posto.
Inutile che scuoti quella testolina. Sono gelosa.

Brava. Alza il culetto. Così.
E parla con me.

Ora decidiamo cosa fare. Prendi il foglio e segna gli appuntamenti. Te ne stavi scordando di questo? Pensi che sia una cosa da poter evitare? E cazzo Ora lascia fare lui che dorme! Scrivi! Sono quasi le 7 e mezzo. Tra mezz'ora comincia a chiamare e a fissare.

Ma guarda. Senza di me saresti ancora a far finta di dormire.
Vedi di mettere qualcosa in pratica una buona volta.



..io..
io penso..
...
No, scherzavo.


..Nelle mani di uno, o dell'altra, ora come ora sono lo stesso un burattino.

E' il pensiero che oggi mi è concesso di formulare.



E questa volta
per sensazioni e significati alterni
 pesa il Cogito
ErGO Sum.

mercoledì 26 gennaio 2005

 Una porta bianca, che trovavo sempre aperta, chiusa.

E quel ricordo di te che hai lasciato penzolare giù dallo stipite.

..quindi tornerai..

Non lo pensavo..
               Ho pensato di poterlo pensare
                       Ma già ti ricordo come un passato.

Immagini di questa cucina sotto lente giapponese.  Birra, vino, e tu estraneo in una cappa di fumo.

Quante cazzate hai detto.
                                          Eppure.

Non pensavo fosse pensabile.
Ho pensato di pensarlo.
Ma non di pensarlo reale
Possibile, realmente pensabile.

Un po' mi manchi.

Te e la connessione di razza che non rinnegavi solo per mio piacere.
Te e i tuoi segreti arricciati nelle storie delle tue favole. Te e la tua immaginazione.
Il tuo anello, perfetto e tondo, incatenante te e il tuo collo, mai il mio.

E quelle medagliette come trofei al valore tintinnanti per un nulla di fatto psicologico.
Ora sulla porta. Ferme.

Starei ore a guardare quel bianco fermo.
In attesa che si apra.
Forse.

Come se dentro trovassi il tuo segreto fatto cadavere.

E, ti assicuro, non lo pensavo.
E, ti assicuro, mi manchi.
E, ti assicuro, Forse.

sabato 15 gennaio 2005

 Non è il passare i giorni, le ore, i  minuti senza di questo. I miei pomeriggi si diluiscono nelle letture, nelle distrazione, nelle astrazioni di questa mente perversa. Passo le mie serate stappando bottiglie su bottiglie, su cuscini dagl'odori sempre diversi. Veglio su me stessa, parlo da sola, mi ordino imperativi e mi faccio domande, scrivo, disegno, annuso. Vagabondo in compagnia del mio riflesso dai tratti lunari.

Nella felicità profonda della mia autocoscente solitudine.

.Poi arrivo a sera, al giorno che si affaccia dopo mezzanotti gelide di gennaio, e mi inganno in piccoli lazzi di cui non ho bisogno. Evito il letto. Fisso il mondo con gli occhi sgranati della civetta. Non voglio concludere / da sola. 
Non voglio stare senza il fresco soffocante tepore della mia cura.
E da sola non ci riesco. Mi maschero da sigaretta, ultima compagna di orecchie che fischiano bombardamento da amplificatori.


Buonanotte Mescalina.

mercoledì 12 gennaio 2005

Ho danzato ancora il Valzer della Notte Bianca
Costretta tra le coperte soffocanti
Che mi si avvinghiavano addosso.
E occhi spalancati al soffitto
Non danno tregua a chi rinnega principali funzioni vitali.

Mi sto annullando con cognizione di causa.
Ho messo la vita un attimo in stand-by.
Ho incubi senza nome, a occhi aperti.
Dimentico i sogni che non faccio.

Sai cos'è?

E' che il mio sonno te le sei portato via te.
Forse sei solo una maschera dell'inerzia.


 

Perdo punti..

martedì 11 gennaio 2005

Insonnia. 





















So what happens now?





So what happens now?











Where am I going to?













You'll get by, you always have before











Where am I going to?


















Don't ask Anymore.






martedì 4 gennaio 2005

Dove abito io non si vede. Nella meraviglia dei palazzi che mangiano quadrati di cielo, non si riesce ad avere una visione complessiva delle sfere che ci ruotano intorno.
Dove sono stata, negli ultimi giorni, neanche da lì si vede. Ancora più decadentemente civilizzato. In ogni sporco angolo tra marcapiede e muro si intravedono visioni pulp della realtà cementata.


Eppure.


Eppure mentre correvo forte, mentre i miei anfibi sleazy polverosi e maleducati battevano gli ultimi rintocchi di suole che hanno visto tutto
sull'asfalto, avevo lo sguardo puntato al cielo squartato con meno precisione che nella mia giungla personale.


Ho inspirato tutte le stelle.


Una piccola Sonic con i pantaloni sporchi di argilla che corre a comprare le sigarette, coscente che a ogni corsa verso il distributore, allunghi la fatica a quella dopo. Ma sono dettagli.


Il punto è che ero questa piccola Sonic che si era nutrita di stelle e correva come un missile terra-terra. Niente capelli blu, intendiamoci, ma comunque una bella cosa. O almeno così mi pareva.



Lo so lo so.
Non fatemi pressione.
Lo so cosa c'era..


Scusa, è tanto più facile parlare delle stelle. Quelle.. quelle stanno lì.. Non fanno male a nessuno. Insomma. Sono descrivibili..


Invece..


 


 


 


 












 


 


 


Eccomi qua.
Lo specchio si specchia.