domenica 25 ottobre 2009

come fate a non capire la delusione che causate?
sembra incredibile che un desiderio così forte passi inosservato anche quando viene spiegato, dimostrato, esternato. come se non ci fosse altro che un egoismo che non ho mai visto in altre meccaniche sociali.
la vostra empatia si annulla totalmente nella certezza errata che sia il vostro, di desiderio, il più forte.
e vi sbagliate.
il desiderio che urla è il mio. questo cuore di uccello ancora spaventato che martella, è il mio. la mia guancia destra rossa di vergogna è la mia. la mia guancia sinistra che cerca disperatamente il calore, è sempre la mia.

mi spiccate da dentro una frustrazione che mi mangia lo stomaco.
con questo senso di impotenza da piangere, mi lasciate a scappare controvento.
barcollare tra le domande.


è un'alba bellissima che non riesce a risollevarmi lo spirito.

ho cercato di nuovo tra i porci, ma non ci sono altre perle se non quelle che avevo lanciato io.


martedì 6 ottobre 2009

Mi si è riempita la vista di luce rossa
di caldo chiuso
di alcol dolce.

Le guance mi si sono scaldate come dopo un complimento. Con gli occhi lucidi guardo l'umano che ho davanti. E si muove, ondeggia, come una fiamma che mi vuole bene.

Mi sento ridere, mi sento felice. Sento l'amore tra i ricci di fumo.
E quando tocco a loro, a tutti loro, le mani - quando le dita si uniscono e fondono diverse temperature -
che miracolo.
Che giostra miracolosa, opaca, sfocata, che attraversa i vetri distorti di questa atmosfera.

Un giro di valzer color ocra. Un sapore sempre vivo in bocca.
Mi mordo le labbra addormentate, mi abbandono al mio compagno.

Mi protegge la dolcezza buona del vermuth, il frizzare familiare della nostra birra. La voce della mia rossa preferita che mi dice che sono bella. Gli occhi azzurri di chi non so chi sia.

I ricordi di mille sonni senza sforzi, intensi e riparatori. Il piacere di chiudere gli occhi e non esserci più.

C'è così tanto amore dentro ai bicchieri.

E io bevo tanto amore,
e brillo da brilla
luccico di stelle e di luna
mi accoccolo come un gatto nero.


...





Di tutto il vasto regno della principessa, è rimasto che un bar.
Un bar ai confini del mondo e dei monti, dove si può ancora fumare.