sabato 4 agosto 2007


apre la gola, vedi i colori? il movimento lento e rallentato delle labbra che si schiudono e quindi si tirano in un ovale rigido. mostrano la lingua sottomessa al flusso di fiato.
un canto fucsia scuro sale verso il cielo blu di una stanza chiusa. forse è un urlo, lo direi dal viso deformato nei tratti anni ottanta. i capelli non si capiscono. potresti dire qualsiasi cosa di loro, non ci interessano al momento. un giorno qualcuno mi metterà in una tavola. solo allora dovrò preoccuparmi dei capelli.
i pugni tesi indicano uno sforzo nello stringere aria, ma sebbene le sopracciglia siano crucciate non c'è segno di dolore. dagli occhi escono gocce che io direi saliva, ma forse è solo colpa del sottopagato disegnatore nella mia mente.
è un urlo di pace. un canto solido di liberazione.

si inseguono tutti, qui.
stanno appaltando la realtà per far loro spazio.

muse a non finire mi portano sempre, sempre, sempre indietro. e resto nella battigia del sonno, del sogno e magari del pensiero razionale.
ho smesso di provarci forse.

ho visto molti sogni. vividamente tanto da non sapere aprire gli occhi la mattina. la testa ingombrata dai camion rimbomba di eco innaturali, amplificate.
voi mi state chiamando. siete voi che mi chiedete di farlo. questa è la conclusione.
tutto ribolle nella pozza amniotica, è rosa e ritmata, cadenzata secondo necessità a cui non so rispondere. mi portano a tirare verso l'alto il centro del mio petto. inarcando la schiena fino a saldare tra di loro tutte le vertebre, per cercare dio direttamente con i polmoni.

e ancora siete voi. uomini e donne blu, neri, azzurri. chiodi vitali con occhi rivolti altrove.
le mie mani sono grandi e secche, rastrelli per il mondo che non riescono ad afferrare tutto quello che scorre loro sotto, attraverso.

e la mia sicurezza sta qua.
quel mondo affollato non riesce a rapirmi, perché ogni volta che mi ci portate, qualcuno di nuovo mi chiama fuori solo per prendermi la mano e rispingermi dentro.
in questa testa che mai avrei detto creativa, ma che è una esistenza intera che sintetizza voi e trabocca me, camuffata in nuovo stupore.

e ogni volta che vedete le mie finestre nuove, aperte o chiuse
ogni volta che sorridete o sgranate gli occhi
imparate a guardare meglio:
è tutta roba vostra.

non vi dirò grazie, ma questo è il mio consiglio:
cominciate a meravigliarvi dell'esistenza di voi stessi.

io resto una macchina in rodaggio, che prende materia e soffia vita.
ed è questo che voglio fare.











dedicato a max, gabriel, marco e due volte marco, gianluca, ire, mari, vale una volta per due, syl, ambra, ed II, ange, vin, trj, fede, fra e due volte fra, neil, will.