martedì 22 febbraio 2005

 Questo è un silenzio fastidioso.
Non è la mia Omertà.
è un silenzio vuoto.                                 Di silenzio.

E' un silenzio di svalutazione dello scrittore.
Di sopravvalutazione della parola battuta.
Della battuta andata a segno.

Come una partita di tennis
In cui si fermi il gioco per
Evidente Supremazia Dell'Avversario.

Questo serpente di parole subdole
striscia solo in funzione del mio alto punteggio.

un serpente vestito dal dovere di non spogliarsi.
di non lasciar intravedere la sua struttura ossea nulla.

"Cosa leggete mio signore?"
"parole.. parole.. parole.."


                             esatto.
non ho niente da aggiungere signori della giuria.
Guardate quanto è già stato detto.

è una confessione inutile
mascherata da discorso di senso compiuto
che ti osserva con gli occhi di chi un senso però lo ha.

pazienza.
farò meglio la prossima volta.
mi sono guadagnata la mia ora di aria nell'aula di questo tribunale scritto.

ora rifletto dietro le sbarre.
sbarre orizzontali fatte di parole.
Righe e righe fatte sbarre.

Righe e righe di parole tessute e sfatte.








Solo che questa Penelope
non aspetta Nessuno.












venerdì 11 febbraio 2005

 Instabile
Ho delle scarpe nuove.

Sono per scappare?

Con quali gambe scusa?
Hai solo le mani.
Sei il doppio del Soldato Jhonny. Ringrazia.


Si. Si, grazie di tutto gentile pubblico.

Grazie di essere stato pubblico.
Non mi avete privata dell'unica ipotesi che rende la vita vivibile.
Per me attrice,
un Pubblico.


Ma scusate. Non ci riesco più.

il tè caldo mi è stato somministrato troppe volte aggratis
e ha gelato questi pensieri
ombrosi di luna nuova.

merda merda.

il pulp viene sciolto lentamente.
si è liquefatto dietro di me..

ed io senza gambe.
lo giuro.
si.

striscio verso di Esso.

poi a calci sul palco.
Animale da.
per il suo.
Pubblico.

Tornata.

Nel verde Del mio Punteggio EGO.
Nel Bordeaux del mio sangue PULP.


ora, mi scusi, lei, in seconda fila, potrebbe venire un sulla scena? Si si, lei signore, prego, venga!
Bene, abbiamo un assistente! Vede, sul tavolino, prenda i chiodi e il martello.
Li mostri al pubblico, bene, così, grazie. E ora si avvicini.
Ai miei piedi.
E inchiodi.
avanti!
inchiodi sul palco i miei piedi invisibili.

che, signore e signori, da tutto fuggirò con le mie nuove scarpe, ma non mi permetterò di farlo da qui.







Sipario.













lunedì 7 febbraio 2005

 Due ore.
Rigirati quanto vuoi. Sei sveglia.
Dovresti essere felice. Hai invertito il fuso orario proprio come volevi.
E ora che senso ha fissare con sguardo ebete la finestra?
Che c'è? E' la prima volta che vedi il sole che filtra?
Che palle.

La verità, tesoro, è che ti stai sbombando il cervello.
Stai permettendo a quell'essere occhiverdi di prendere il mio posto.
Inutile che scuoti quella testolina. Sono gelosa.

Brava. Alza il culetto. Così.
E parla con me.

Ora decidiamo cosa fare. Prendi il foglio e segna gli appuntamenti. Te ne stavi scordando di questo? Pensi che sia una cosa da poter evitare? E cazzo Ora lascia fare lui che dorme! Scrivi! Sono quasi le 7 e mezzo. Tra mezz'ora comincia a chiamare e a fissare.

Ma guarda. Senza di me saresti ancora a far finta di dormire.
Vedi di mettere qualcosa in pratica una buona volta.



..io..
io penso..
...
No, scherzavo.


..Nelle mani di uno, o dell'altra, ora come ora sono lo stesso un burattino.

E' il pensiero che oggi mi è concesso di formulare.



E questa volta
per sensazioni e significati alterni
 pesa il Cogito
ErGO Sum.