martedì 15 maggio 2007

allāhu akbar!

lui echeggia dappertutto come le preghiere orientali
ruota intorno a questi mondi come i ballerini delle danze sufi
la sua larga gonna bianca è cielo e terra
ruota del fato e volta stellata.
visita i sogni e gli occhi disillusi, si infila nelle narici come un vento caldo
e viene da città bianche, da archi smeraldo e immensi, da profumi speziati e dolci al miele.
allāhu akbar!

sembra come quando il paese era vuoto
il giardino silenzioso si immergeva nel sole alto, cocente, delle prime ore del pomeriggio.
un solo grido, ripetuto di casa in casa, di stanza in stanza.
di famiglia in famiglia.

ašhadu an lā ilāh illā allāh!


e gli odori, sì, erano ben diversi,
ma lo stare fuori quando tutti erano in quel mistico ritrovo, credo fosse lo stesso.

ašhadu anna muhammadan rasul allāh!

osservavo le finestre pallide e luminose
accecare il mio sguardo malizioso e cuocere i miei capelli scuriti
ci avrei scommesso che quel grido l'avrei potuto sentire.
lontano.
proveniente dalle terre a sud.
hayya alā al-salāt!
hayya alā l-falāh!


il richiamo che echeggia dappertutto, che arriva alle donne velate dagli occhi dipinti, agli uomini prostrati a levarsi le scarpe, un ripetersi dello stesso canto ancora e ancora
fino a che tutti non lo avevano tra le labbra e nella gola.

allāhu akbar! allāhu akbar!
lā ilāh illā allāh!



il richiamo che echeggia.
lo sento di nuovo, così forte da cullare il mio sonno come se fossi ubriaca in discoteca.
è lui quel richiamo. parte di quel richiamo. parte da quel richiamo.
la memoria si abbandona ad ogni violenza
e sotto sedativo
apre le gambe
e si lascia stuprare con un sorriso.



« allāhu akbar! allāhu akbar!
ašhadu an lā ilāh illā allāh!
ašhadu anna muhammadan rasul allāh!
hayya alā al-salāt!
hayya alā l-falāh!
allāhu akbar! allāhu akbar!
lā ilāh illā allāh! »



giovedì 3 maggio 2007

take me disappearin' through the smoke rings of my mind

down the foggy ruins of time, far past the frozen leaves

the haunted, frightened trees, out to the windy beach
far from the twisted reach of crazy sorrow


to dance beneath the diamond sky with one hand waving free

silhouetted by the sea, circled by the circus sands

with all memory and fate driven deep beneath the waves





21
E' forse divertente coincidenza che proprio a questa piccola soglia mi sia fermata, prima di varcare, a chiedere consiglio.
E i minuscoli oracoli del presente odierno mi hanno risposto con parole sagge, incredibilmente sagge.
La verità è dentro di tutti, questo mi diceva la pioggia.

E nella ricorrenza non trovo motivo di tirare somme.
Ho indagato il mio ennesimo tentativo di ascesi nella quotidianità, trovandolo tutto sommato degno di nota, di scusa, di interesse, di merito.

E forse ho realizzato la cosa migliore: la pace di questo cambiamento formale.
Ho gli occhi aperti sulla stessa finestra di mondo grande, aperti ed enormi. Sento lo stesso cielo scendere su tutti noi, in un abbraccio di empatia costante.

Le antenne si elevano oltre ogni condensa, percependo i suoni di battiti lontani. I sogni si risvegliano sfregandosi gli occhi come sirene circondate dalla luce, e troneggio da questa torre bianca sulla vita, ancora così circoscritta nella bolla opaca dell'esperienza.

E anche alba e tramonto perdono piano piano ogni senso, ogni ombra negativa mentre si alternano sul mio petto.
Invincibile è chi invincibile si sente.

Sorrido al riflesso, gli stringo la mano. Una pacca sulla sua spalla di vetro, di quelle che fanno ridere noi, di quelle che non vorremmo mai ricevere.
            E gli auguro un buon compleanno.



» I slowly yield the light
dancing through the night above their beds                             

throw the shutters out agaist the wall «




and from an ivory tower hears her call
« let light surround you »